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GIORGIO CHINEA CANALE

Giorgio Chinea Canale, classe 1988 (10 febbraio, Aquario di ferro) dopo un diploma Linguistico, nel 2012 si laurea presso l’Università degli studi di Padova in discipline delle Arti della Musica e dello Spettacolo (DAMS) con una tesi sulla Performance Art femminile e la produzione artistica di Marina Abramovic.

 

A partire dall’autunno dello stesso anno si sposta a Milano dove rimarra’ sino al 2016 per affinare le sue conoscenze con una serie di mini master e corsi professionali nelle pratiche curatoriali e approfondire gli svariati contesti dei mercati dell’Arte. (NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano).

 

Gli anni frenetici e spensierati Milanesi lo porteranno ad una naturale propensione e predilizione alla cultura dinamica, ibrida, veloce e crossmediale che da sempre contraddistingue il capoluogo Lombardo. Inizia così una sorta di viaggio imperituro per il giovane intellettuale padovano pigro e delicato:

 

Città d’Arte, Musei, Gallerie pubbliche e private, Chiese e Basiliche di tutto il Bel Paese. Sempre e solo a caccia di Arte. Ricerca, Conoscenza, Culto.

 

A Milano consolida e rafforza vecchie e nuove conoscenze e grazie alla sua naturale propensione per le pubbliche relazioni (tutto sua madre), qui stringe alcuni dei suoi più validi rapporti di amicizia con giovani entourage di tutta Italia.

 

Molti dei quali oggi suoi collezionisti.

 

“Vivevo a Brera in Via Fiori Chiari, una zona cruciale, anzi direi fondamentale per il mio estro e la mia formamentis. Un periodo bellissimo della mia vita stavo al numero 8, il palazzo a fianco era la residenza di Piero Manzoni brillante artista concettuale italiano esponente del New Dada e del Nuveau Réalisme, da sempre uno dei miei artisti italiani preferiti perché dissacrante e inconsapevole anticipatore della Body Art con ben 10 anni di anticipo sui più noti colleghi esteri…

 

Di fronte a me l’Accademia e la Pinacoteca di Brera. Che dire? il Louvre Italiano, respiravo arte e cultura ogni giorno. È alla città di Milano che devo la mia carriera: Milano mi ha fatto capire dove incanalare fluidamente, tutta la cultura e il sapere che Padova mi diede. Curatore prima, Gallerista poi.

 

Sempre e in ogni caso con molta calma.. “

 

Nel 2014 la prima importante esperienza lavorativa: TedXPadova, direttore artistico e curatore. Mi presento al mondo dell’arte con una mia opera: “Arcaica XIV”, tableau vivant ispirato al quarto registro di affreschi della Cappella degli Scrovegni dipinti da Giotto nei primi anni del 1300, le allegorie dei Vizi e delle Virtù. Poi il secondo anno, un volume due: “Ikonokrisis: Temporary Cult – Culti Contemporanei” la scuola Squarcionesca, lo studio della prospettiva, gli esterni, Palazzo della Ragione. Rimane Art Curator per 5 anni.

 

Dal 2017 lascia TedXPadova  e passa a TedXCortina con il medesimo ruolo che tutt’ora ricopre.

 

Nel 2016 inizia la carriera di curatore indipendente, dopo una serie di singolari curatele, sente improvvisamente che manca alla sua carriera qualcosa di più concreto e incisivo.

 

Eccola: la spinta, il momento giusto era arrivato, il terzo naturale step, l’evoluzione:

 

A inizio 2017 inaugura la prima galleria d’Arte, la Giorgio Chinea Art Cabinet, inizialmente solo nel bow window laterale del Gran Caffè Pedrocchi, (oggi presente anche al numero 2 di Galleria Cappellato Pedrocchi) l’ex storico negozietto di ascot, cravatte e papillon “L’Eleganza” noto ai più come il negozio più piccolo d’Italia. Sicuramente tra i più cult che Padova abbia avuto.

 

Nel Novembre 2019 il diploma professionale di Cuoco. Il coronamento di un’altra storica passione: il buon cibo e la buona cucina. Un’Arte.

 

Un’altra..

GALLERY MANIFESTO

“Alcune volte, provo a credere a 6 cose impossibili prima di fare colazione..
6 cose impossibili.. Contale Alice!

 

Una: c’è una pozione che ti fa rimpicciolire.
Due: una torta che ti fa ingrandire.
Tre: gli animali parlano.
Quattro Alice: i gatti evaporano..
Cinque: esiste un paese delle Meraviglie!
Sei: posso uccidere il Ciciarampa..”

 

Da “Alice in Wonderland”, Tim Burton, 2010.
Seguito cinematografico del romanzo
“Le avventure di Alice nel paese delle Meraviglie” del 1865
di Sir Carrol Lewis .